La dislocazione è uno spostamento, tipico della lingua parlata, di un complemento dalla sua posizione normale (Soggetto-Verbo-Oggetto) in un’altra posizione, accompagnato da un pronome di richiamo, per focalizzare un determinato elemento. L’oggetto, diretto o indiretto, può essere dislocato all’inizio della frase (a sinistra del verbo, quindi, dislocazione a sinistra), per attirare l’attenzione sull’argomento del discorso, o alla fine (a destra del verbo, dislocazione a destra), per togliere ogni dubbio sull’interpretazione di un pronome.
Dislocazione a sinistra: La pizza, l’ho mangiata ieri.
Dislocazione a destra: L’ho mangiata ieri, la pizza.
Le dislocazioni, dunque, enfatizzano una parte dell’enunciato, spostando o riportando l’attenzione dell’interlocutore su un argomento nuovo o precedentemente introdotto. Tali esigenze sono maggiormente presenti nella lingua parlata (in cui, diversamente dallo scritto, manca la possibilità di rivedere ciò che è già stato detto) o nelle varietà di scritto più vicine al parlato (messaggi, lettere).